sabato 1 dicembre 2018

APOLLO 20: LA MISSIONE DELLA NASA PER RECUPERARE LA TECNOLOGIA ALIENA


Ci sono state delle missioni segrete della NASA sulla Luna? Secondo noi si e quella dell'Apollo 20 è una di quelle.
La Missione Apollo 20 non è stato altro che una joint-venture tra statunitensi e sovietici per recuperare della tecnologia aliena presente sulla Luna.
Molti credono che la Missione Apollo 20 sia frutto delle menti che credono alla cospirazione. La NASA ha ufficialmente chiuso le missioni Apollo con la missione Apollo 17 anche se erano state programmate altre missioni come quella dell'Apollo 18, 19 e, appunto, 20.
Molti ritengono che queste missioni siano avvenute in gran segreto e che gli astronauti avrebbero avuto il compito di esplorare antiche strutture aliene presenti sulla superficie lunare.



Il Dottor Brtandenburg, che ha un dottorato di ricerca in Plasma Physics, è consulente presso il Morningstar Applied Physics LLC ed insegnate di Astronomia presso il Madison College afferma: "In una delle foto di ricognizione della Missione Clementine, fondamentale per verificare se qualcuno stava costruendo basi sulla Luna che noi non conosciamo, venivano mostrate struttura aliene che si stavano espandendo. Tra tutte le immagini che ho visto della Luna che mostrano possibili strutture, la più impressionante è l'immagine di una struttura recto-lineare di un miglio (più di 1,6 kilometri) di larghezza. Questa sembrava inconfondibilmente artificiale e non dovrebbe esserci. Come qualcuno nella comunità della difesa spaziale guardò con grande preoccupazione qualsiasi struttura del genere sulla Luna perché non è nostra, non c'è modo di costruire una cosa del genere. Significa che c'è qualcunaltro lassù. In pratica si sono limitati a se stessi e hanno fatto il loro lavoro, e ci è stato detto di non interferire con loro. Sapevamo che esisteva la possibilità di una presenza sconosciuta, forse aliena vicino alla Terra".


William Rutledge, che afferma di aver fatto parte della Missione Apollo 20, sostiene che ci sono un numero incalcolabile di strutture sul lato più lontano della Luna.
Un ricercatore italiano, tal Luca Scantumbarlo, che è entrato in contatto con Rutledge ha consultato dei rapporti della Missione Apollo 20 che dicono che la missione era una joint-venture con l'allora Unione Sovietica. Sempre sui rapporti c'è scritto che l'Apollo 20 è stato inviato sul lato oscuro della Luna, nelle vicinanze del cratere Tsiolkovsky. L'obiettivo degli astronauti era quello di indagare su un enorme oggetto che era stato individuato dall'equipaggio della Missione Apollo 15.


Rutledge afferma: "Siamo entrati nella grande astronave ed anche in quella triangolare che si trovava nelle vicinanze. Le principali conclusione dell'esplorazione furono: era una nave madre, molto antica, che attraversò l'Universo almeno un miliardo di anni fa. C'erano molti segni di biologia all'interno, vecchi resti di vegetazione in una sezione motoria, speciali rocce triangolari che emettevano "lacrime" di un liquido giallo con proprietà speciale e, naturalmente, segni di creature extraterrestri. Abbiamo trovato resti di piccoli corpi che vivevano e morivano in una rete di tubi di vetro lungo tutta la nave, ma la scoperta principale è stata quella di due corpi umanoidi, di cui uno era intatto".

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